mercoledì 5 novembre 2008

Gli italiani e il loro rapporto con medicina, farmaci e sanità…

medico di famigliaBuono il rapporto con il medico, soprattutto se di famiglia, e ancora qualche dubbio sulle cosiddette medicine alternative.

Sono solo alcuni dei dati che vengono fuori dall’indagine del CENSIS intitolata Trent’anni di ricerca biomedica e di lotta alle malattie realizzata su un campione di mille cittadini dello Stivale, operando anche un confronto con indagini analoghe fatte negli ultimi 30 anni.

Il medico di famiglia torna ad essere la figura alla quale maggiormente ci si affida: 66,3% degli intervistati lo considera la ‘fonte di informazione sanitaria’ più autorevole, seguito da familiari ed amici (20,4%), rubriche televisive (16,5%), farmacista (15,6%) e internet o riviste specializzate (9%).

farmaciPer quanto riguarda il Servizio Sanitario Nazionale, la maggior parte degli intervistati si ritiene soddisfatta della copertura pubblica per i farmaci. Il 61% degli intervistati ritiene sufficiente la disponibilità di farmaci mutuabili rispetto alle proprie esigenze di salute. La percentuale, però, cambia da regione a regione: 60% al Nord, 78% al Centro Italia e 49% al Sud.

Inoltre, le cure non convenzionali sono utilizzate solo da una minoranza: il 13,9% degli italiani utilizza l’omeopatia (in aumento rispetto al 2001); aumentano dell’1,9% i ‘seguaci’ delle tecniche di manipolazione e massaggi; in leggera crescita la fitoterapia (4,1% rispetto al 3% degli anni scorsi); ancora pochi gli italiani che si affidano alla pranoterapia (1,4%) mentre diminuiscono gli italiani che si affidano alla medicina cinese. medicina alternativa
Ma chi sono gli italiani che si affidano alla medicina alternativa? Per lo più donne (26%), laureati (più del 36%) e italiani del centro Italia (25%); questo perché, secondo il 30% degli intervistati, si tratta di rimedi sicuramente naturali ma, proprio per questo, a volte poco efficaci: il 15,2% - lo 0,2% in più rispetto al 2002 - li definisce inutili e talvolta dannosi o poco validi per i disturbi più seri.

Secondo l’indagine il farmacista riveste un ruolo di primo piano: il 77% degli intervistati lo considera un consigliere autorevole quanto e come il medico di famiglia. Inoltre gli italiani appaiono aperti alla possibilità, tutta statunitense, dell’acquisto di medicine e farmaci di vario genere nei supermercati e nei grandi punti-vendita, a condizione che sia sempre presente una figura specializzata a consigliarli sugli acquisti.

farmacodipendenzaAltro dato da segnalare riguarda i farmacodipendenti: secondo l’80% degli italiani si consumano troppi medicinali, e per il 75% degli intervistati la causa principale è la paura dei pazienti e la leggerezza di alcuni medici a prescrivere medicine. E insieme al numero di italiani che segue uno stile di vita ordinato e sano, aumentano anche i tentativi di curarsi da soli, almeno per i disturbi più leggeri. Aumenta, invece, la paura per i danni che l’inquinamento può causare alla salute.

Ma gli italiani sembrano fidarsi molto di più anche delle nuove tecnologie: l’indagine mostra che un intervistato su dieci confida nei futuri sviluppi dell’ingegneria genetica per avere figli più belli e più capaci, ma solo per scopi terapeutici. Insomma, le innovazioni e i miglioramenti in campo medico dovranno sviluppare la capacità della ricerca farmaceutica a rispondere più tempestivamente ai bisogni dei pazienti.

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