martedì 8 gennaio 2008

Contro la demenza e la depressione è bene combattere la sedentarietà

La sedentarietà e la pigrizia aumentano il rischio di depressione e demenza. È l’ultima conferma che arriva dal congresso della British Nutrition Foundation che ha ospitato, recentemente, la presentazione dei risultati di uno studio condotto presso l’Università di Bristol.

Gli studiosi britannici hanno osservato che mantenersi attivi riduce il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer di quasi un terzo. Nanette Mutrie e i suoi colleghi hanno riesaminato diciassette ricerche precedentemente condotte che avevano studiato gli effetti dell’attività fisica sul rischio di declino cognitivo e di morbo di Alzheimer.

I risultati di questa meta-analisi hanno dimostrato che sia gli uomini che le donne che restavano attivi vedevano scender il proprio rischio di ammalarsi di Alzheimer del 30-40%.

“Non è ancora chiaro il meccanismo che regola questo collegamento: ipotizziamo che l’attività fisica possa migliorare le funzionalità vascolari così come stimolare la produzione di qualche sostanza chimica positiva nel cervello” ha spiegato la studiosa britannica ai microfoni della BBC. Non vi è dubbio, ha aggiunto la scienziata, che combattere la sedentarietà previene anche la depressione: le persone inattive hanno, infatti, il doppio delle probabilità di ammalarsi di depressione.

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