sabato 25 aprile 2009

Malaria: speranze da farmaco a doppia azione

Un farmaco antimalarico a doppia azione, che impedisce al parassita che porta la malattia di eliminare una sostanza tossica, privandolo delle difese genetiche che bloccano l'azione del chinino e del clorochinino, viene sperimentato da una equipe di ricercatori americani della Portland State University. Lo riferisce "Nature".

L'equipe guidata dalla dottoressa Jane Kelly precisa però che saranno necessari almeno dieci anni perchè il farmaco, un derivato di acridone, sia a disposizione di tutti.

Sono 250 milioni nel mondo, ogni anno, i casi di malaria e 880 mila i decessi. Il farmaco bersaglia il modo in cui le zanzare elaborano l'emoglobina dei globuli rossi, da cui ricavano gli amminoacidi di cui si nutrono. Il ferro ematico, prodotto secondario di questo processo, è tossico per il parassita della malaria trasportato dalle zanzare, il plasmodio, e deve essere convertito in un pigmento denominato emozoina.

Il farmaco impedisce questa conversione: l'effetto è lo stesso del chinino e del clorochinino impiegati per combattere la malaria.

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