Londra- Centinaia di piante medicinali sono a rischio estinzione.
L'allarme e' stato lanciato dal Botanic Gardens Conservation International (Bgci), un gruppo fondato nel 1987 a Londra di cui fanno parte 2.500 istituti botanici con sede in 120 Paesi. Secondo il Bcgi, le cause del fenomeno sono da individuarsi nella raccolta eccessiva di esemplari rari e nella deforestazione. Gli studiosi avvertono che la scomparsa di molte piante potrebbe danneggiare la medicina 'naturale', ma anche quella tradizionale, perche' piu' del 50 per cento dei farmaci su prescrizione sono derivati da sostanze chimiche individuate in primo luogo in piante.
A rischio sarebbe anche la ricerca di cure alternative contro malattie come il cancro e l'Aids, che potrebbe interrompersi "prima ancora della loro scoperta". Secondo le stime dei ricercatori sono circa 400 (su 70.000) le piante medicinali a rischio. Tra queste vi e' il tasso, dalla cui corteccia e' estratto il taxolo, un agente chemioterapico usato per il trattamento di alcune forme tumorali, prodotto, pero', anche attraverso processi di sintesi organica.
Ma anche il cactus hoodia, usato in origine dalle tribu' africane, come i Boscimani, per ridurre l'appetito e che ora potrebbe contribuire a risolvere una delle patologie piu' gravi dei Paesi ricchi: l'obesita'. Vanno verso l'estinzione, inoltre, la meta' delle specie di magnolia esistenti al mondo: una pianta che contiene l'honokiol, un principio usato dalla medicina tradizionale cinese per curare il cancro e trattare i sintomi iniziali delle malattie cardiache. Infine, vi e' il colchico autunnale, all'origine dei principali trattamenti naturali a malattie come la gotta e la leucemia. Se queste piante dovessero scomparire, l'unica soluzione sarebbe quella di produrre in laboratorio le sostanze da esse attualmente ricavate.
- 21/01/2008
Nessun commento:
Posta un commento