sabato 2 febbraio 2008

Cosmetici: è boom di falsi, rischi per la salute

Roma - Dentifrici, dopobarba, profumi, creme: la nuova frontiera della contraffazione illegale, dopo il boom di abiti di marca e giocattoli, passa per i cosmetici, che negli ultimi anni sono stati oggetto di "imitazioni" a prezzo ridotto, ma non senza possibili conseguenze per la salute.

A segnalare il preoccupante fenomeno è Fabio Franchina, presidente di Unipro, l'associazione italiana delle imprese cosmetiche. "La contraffazione dei cosmetici, soprattutto di dentifrici e profumi - spiega Franchina - ha ormai un peso rilevante nella nostra economia: su 480 milioni di euro di mercato dei dentifrici in Italia 25 milioni sono frutto di prodotti contraffatti, il 5%, mentre per i profumi la percentuale sale al 10%: 860 milioni il mercato annuo totale, 85 milioni il peso del mercato parallelo". Un fenomeno relativamente nuovo: "Fino a qualche anno fa non esisteva la contraffazione nel nostro settore, ma oggi anche i cosmetici vengono considerati prodotti di lusso, e quindi scatta la corsa alla copia illegale. E ormai il fenomeno si sta allargando anche agli articoli non di lusso, come i saponi, i detergenti intimi, ecc.".

Si tratta di prodotti apparentemente uguali all'originale: "Soprattutto le confezioni dei profumi sono difficili da riconoscere. La confezione è uguale, è il contenuto ad essere molto diverso: con fragranze di bassa qualità si cerca di imitare il profumo originale, ma non è certo la stessa cosa". Senza contare che "con materie prime improprie ci possono essere reazioni cutanee, allergie, arrossamenti".

Un modo immediato per capire se il cosmetico è contraffatto c'è: "E' il prezzo. Se un profumo - spiega Franchina - costa generalmente 100 euro e si trova in un mercato a dieci euro, c'è evidentemente qualcosa che non va". Stesso discorso per i dentifrici, e anche qui, a fronte di un risparmio indubbio, c'è il rischio se non di danni per la salute di una scarsa efficacia: "Per i prodotti cosmetici falsi - rassicura il presidente di Unipro - non è mai morto nessuno, perché non si ingeriscono, ma rimane sempre l'incognita di come questi prodotti sono stati preparati e confezionati, quindi un certo rischio c'è".

Mentre non c'è incognita sul dove sono stati clandestinamente prodotti: "I cosmetici falsi che circolano in Italia, al contrario delle borse e degli abiti griffati, sono un fenomeno tutto italiano, vengono prodotti e venduti qui. In genere nei mercati, ma non è raro trovarne anche sugli scaffali di supermercati 'ufficiali'". E alla contraffazione vera e propria si aggiunge il fenomeno dell'importazione parallela, "cioè il traffico di merci di provenienza extraeuropea e quindi non conformi alle norme di sicurezza dell'Ue". Complessivamente, un vero e proprio "mercato parallelo", sulla cui crescita "l'Italia segue il trend europeo: in dieci anni le merci contraffatte sono cresciute del 1.600 per cento, generando la perdita di 125.000 posti di lavoro. Solo nel 2006 - spiega Franchina - l'incremento è stato del 330%, mentre per profumi e cosmetici si attesta sul 128%. E sempre nel 2006 sono state sequestrate nel nostro paese 21.000 confezioni di cosmetici contraffatti". Per fronteggiare il fenomeno, annuncia Franchina, entro marzo "faremo partire un Tavolo tecnico coordinato dall'Alto Commissariato per la lotta alla contraffazione, cui parteciperanno Ministero della Salute, Federchimica, Nas e Confindustria, che consentirà non solo di monitorare il fenomeno ma anche di formare il personale addetto ai controlli".

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