sabato 2 febbraio 2008

Lo sport allunga la vita, basta misurare i telomeri

La sedentarietà non solo fa male alla salute ma accorcia la vita. A rivelarlo è Lynn Cherkas, ricercatrice del King’s College di Londra, che ha recentemente condotto un esperimento finalizzato a valutare l’impatto che lo sport - o il suo contrario – hanno sull’età biologica.

Gli studiosi coordinati dalla Cherkas hanno arruolato 2.401 coppie di gemelli, prelevando loro campioni di sangue, e hanno focalizzato la loro attenzione sui telomeri: una specie di unità di misura per calcolare l’età dei cromosomi. Con il passare degli anni, infatti, i telomeri – frammenti di DNA che rivestono le estremità dei cromosomi proteggendoli da potenziali danni - si accorciano sempre di più seguendo la vita biologica della cellula fino alla sua morte, ma – stando ai risultati ottenuti presso i laboratori britannici – se una persona è più o meno sedentaria la lunghezza dei telomeri si accorcia più o meno rapidamente. I ricercatori londinesi hanno anche chiesto a tutti i soggetti arruolati nell’esperimento di compilare dei questionari finalizzati a valutare il loro stile di vita: cosa fossero soliti mangiare, se fumassero, che stile di vita seguissero e soprattutto se praticassero o meno un’attività sportiva.

Dall’analisi finale dei dati e da quella della lunghezza dei telomeri non restano dubbi: lo sport è strettamente correlato alla lunghezza dei telomeri. Esaminando, ad esempio, i globuli bianchi, gli scienziati hanno verificato che in media i telomeri perdono ogni anno 21 piccole parti, chiamate nucleotidi, ma il numero risultava minore negli uomini e nelle donne fisicamente attivi.

Secondo quanto riferito sull’ultimo numero degli Archives of Internal Medicine, che ha pubblicato i risultati, sarebbero sufficienti 3 ore e mezzo di movimento a settimana per vedere accorciarsi sempre più lentamente i telomeri, mentre i telomeri più corti erano osservabili tra le persone che non dedicavano ad un’attività fisica più di sedici minuti alla settimana (nei più pigri i telomeri erano più corti di 200 nucleotidi rispetto ai più attivi).
Abbiamo calcolato che una persona fisicamente attiva mostra un’età biologica inferiore fino a dieci anni rispetto a un coetaneo che conduce una vita sedentaria” ha concluso la studiosa londinese che ha aggiunto che le persone fisicamente inattive sarebbero maggiormente vulnerabili ai danni causati alle cellule dallo stress ossidativo e dalle infiammazioni, nonché allo stress che può essere facilmente ridotto grazie a una sana attività sportiva.

Nessun commento: