Proteggere le arterie e il sistema cardiovascolare bevendo un buon tè: questo il consiglio dei ricercatori dell’Istituto Nazionale per le Ricerche Mediche francese che hanno analizzato con un apparecchio a ultrasuoni le placche carotidee di 2.613 uomini e 3.984 donne con, in media, 73 anni.
Gli studiosi d’Oltralpe hanno comparato i risultati di questi test con le risposte fornite dai volontari in alcuni questionari relativi al consumo di tè e di altre bevande, nonché alle proprie abitudini alimentari, alla storia medica personale e familiare e allo stile di vita.
Il responsabile dello studio, il dottor Mahmoud Zureik, ha spiegato sul numero di febbraio della pubblicazione scientifica Arteriosclerosis, Thrombosis and Vascular Biology che, al termine dell’esame di dati e questionari, è emerso che le placche carotidee erano evidenti nel 44% del campione femminile non-bevitore di tè, nel 42,5% di donne che riferivano di bere una o due tazze di tè a giorno e solo nel 33,7% di quelle che bevevano più di tre tazze giornaliere.
Il collegamento tra una minore incidenza delle placche carotidee e un maggiore consumo giornaliero di tè risultava essere indipendente da ogni altro fattore relativo allo stile di vita e alimentare, all’età, a precedenti problemi cardiovascolari, al livello di educazione e al luogo di residenza. “Non abbiamo, invece, riscontrato alcun beneficio nei soggetti di sesso maschile”, spiega Zureik. Ed è proprio su questa bizzarra disparità che i ricercatori intendono proseguire le proprie indagini.
- 20/02/2008
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