martedì 18 marzo 2008

Fumo, il Ministro Turco loda la legge Sirchia

Roma - La legge Sirchia, a tre anni dal varo, "presenta un bilancio positivo soprattutto per quanto riguarda la tutela della salute dei non fumatori, conseguente ai divieti di fumo nei locali pubblici e negli uffici". Ora e' il momento di nuove misure e nuove campagne di prevenzione per ridurre il numero dei fumatori, insieme all'adozione del divieto di vendita di sigarette ai minori di 18 anni. E' quanto sottolinea il ministro della Salute Livia Turco, nel messaggio inviato in occasione del Convegno "Verso una societa' libera dal fumo. Le tre P: progressi, problemi, prospettive" che si e' svolto oggi a Roma presso il Centro Congressi Apat.

La legge Sirchia, ha fatto notare il ministro, ha rappresentato "una vera e propria rivoluzione nei comportamenti e nelle abitudini degli italiani fumatori, che hanno rispettato la norma, rinunciando, con grande senso di civilta' e rispetto degli altri, a fumare nei luoghi pubblici, in particolare nei bar e nei ristoranti". Ma la strada e' ancora lunga: nel ricordare i drammatici dati, che parlano di 80 mila italiani che perdono la vita ogni anno a causa del fumo (oltre 11 milioni il numero complessivo di fumatori), Livia Turco ha sottolineato che "deve far riflettere il fatto che la diffusione dell'abitudine al fumo e' ancora troppo alta tra i giovani (nel 2007, nella fascia d'eta' 20-24 anni, i fumatori sono il 28,8% (33,8% maschi e 23,5% femmine)" e che "aumenta la percentuale di giovani che iniziano a fumare ancor prima dei 14 anni soprattutto tra i maschi (+60% tra il 2000 e il 2005)". "Dobbiamo quindi - ha ribadito - rafforzare l'impegno ma anche avviare nuove politiche per 'scoraggiare i fumatori', che puntino soprattutto sul 'convincimento della persona'. Per questo abbiamo voluto dedicare una grande parte del programma interministeriale 'Guadagnare salute' alla lotta contro il fumo, prevedendo delle strategie specifiche di intervento, in particolare per proteggere dal fumo passivo, prevenire l'iniziazione al fumo dei giovani, aiutare i fumatori a smettere. Ugualmente importante - ha aggiunto il ministro - e' la ratifica della Convenzione dell'OMS sul controllo del tabacco da parte dell'Italia. Essa prevede tra l'altro il divieto di vendere sigarette ai minori di 18 anni. Una misura opportuna e giusta che ritengo sia nostro dovere adottare quanto prima".

E' poi necessario "un piu' incisivo coinvolgimento dei medici nella promozione e adozione di programmi di dissuasione al fumo", aggiunto a "una vera e propria alleanza contro il fumo" nei posti di lavoro, "sull'esempio di quanto gia' attuato in alcune realta' produttive che hanno messo a disposizione dei propri dipendenti specifici programmi di dissuasione al fumo in ambito aziendale".

Rinunciare alle sigarette, ribadisce la Turco, "e' possibile, anche se a volte, nonostante la consapevolezza dei danni, e' difficile decidere". Costruire una Societa' libera dal fumo "richiede un approccio non solo sanitario, ma che tenga conto delle implicazioni sociali, culturali, ambientali del problema "fumo" e che richiede cooperazione e coordinamento con numerosi soggetti e diverse Istituzioni/Amministrazioni".

E il programma "Guadagnare Salute" "rappresenta uno strumento in piu' per tutti. Il programma, infatti, punta al coordinamento fra diversi livelli istituzionali, alla programmazione condivisa per agire sui principali fattori di rischio (fumo, abuso di alcol, scorretta alimentazione e inattivita' fisica) responsabili del maggior numero di morti e malattie croniche in Italia, al fine di migliorare la salute dei cittadini, eliminare disuguaglianze sociali e, al tempo stesso, continuare a garantire la sostenibilita' del Sistema sanitario, in termini economici e di efficacia". "E' una grande e bella sfida - conclude Livia Turco - che sono certa si possa vincere".

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