Taormina - Colpisce circa due milioni di malati solo in Italia, quasi il 4 per cento della popolazione, e non e' solo una malattia della pelle: la psoriasi e' una patologia "sistemica" infiammatoria, cioe' lede diversi organi (tra le forme piu' note l'artrite psoriasica) e porta a un aumento significativo di rischi cardiovascolari, fino all'ictus o all'infarto. Sono i dati diffusi dagli esperti riuniti a Taormina per il convegno "Un 'volto nuovo' per vivere con la psoriasi".
La novita' terapeutica e' nei farmaci biologici, e tra questi l'ultima speranza si chiama adalimumab, l'unico anticorpo monoclonale anti TNF-alfa interamente umano, che pochi giorni fa ha ottenuto la rimborsabilita' dell'Aifa anche per il trattamento della psoriasi cronica a placche di gravita' da moderata a severa. Con un'efficacia superiore ad altri farmaci (l'80 per cento dei pazienti trattati ha dimostrato fino al 75 per cento di miglioramento delle lesioni cutanee, contro il 35 per cento dei pazienti trattati con terapie tradizionali) e diverse comodita' per il paziente: la somministrazione solo ogni due settimane, e la possibilita' di autoiniettarselo con una penna pre-riempita. Elementi importanti anche considerando che la psoriasi e' una malattia prevalentemente "giovane":"Si sviluppa nella prima infanzia e nell'eta' giovanile - spiega Patrizio Mulas, Presidente A.D.O.I (Associazione Dermatologi Ospedalieri Italiani) - e il 59 per cento dei malati e' under 39, con un picco compreso tra i 20 e i 39 anni".
Con conseguenze drammatiche per l'autostima e per la vita sociale: "Il 76 per cento dei malati - ricorda Mara Maccarone, presidente dell'Adipso, l'associazione dei pazienti - ha un'immagine negativa di se', e molti giovani non escono piu' di casa e non vanno a scuola". Squame, dermatiti, placche arrossate, arrossamenti e pustole: inevitabili le ricadute psicologiche soprattutto nei piu' giovani. E spesso si tende a sottovalutare i primi sintomi, perdendo mesi e anni preziosi nella diagnosi e nella relativa terapia."Molti giovani non sanno di essere malati - avverte Mulas - hanno una forte dermatite seborroica e pensano sia solo forfora, invece potrebbe essere psoriasi. Se compaiono chiazze, l'ispessimento di alcune zone cutanee come il palmo delle mani, arrossamenti, e' bene sempre farsi visitare da un dermatologo e non escludere la possibilita' che si tratti di psoriasi".
Una malattia non contagiosa, come tiene a sottolineare Maccarone ("Non siamo appestati - scandisce - eppure la societa' ci rifiuta, la gente ci guarda e si scansa") ma di origine genetica: "Chiediamo sempre - spiega Mulas - se si hanno precedenti in famiglia. Poi sulla base genetica puo' intervenire un fattore scatenante come lo stress, un incidente, un lutto". Se si interviene in tempo, la malattia puo' regredire fino quasi alla totale guarigione, ma molti giovani vengono curati solo quando lo stadio e' gia' avanzato, con conseguenze gravi: "I pazienti giovani affetti da psoriasi grave - fa notare Mario Arico', presidente della Sidemast (la societa' italiana di dermatologia medica e chirurgica e malattie sessualmente trasmesse) - vedono triplicato il rischio di infarto miocardico, in quanto lo stato infiammatorio persistente contribuisce ad accelerare il processo aterosclerotico". La malattia porta anche ad altre complicanze, dal diabete all'ipertensione, dalla dislipidemia all'obesita'. "I nuovi farmaci biologici, e adalimumab in particolare - spiega Alberto Giannetti, presidente dell'Eadv (European Academy of Dermatology and Venereology) - rappresentano un'importante opzione terapeutica per i dermatologi, e migliorano significativamente la qualita' della vita per tutti i malati di psoriasi in forma moderata-grave (il 15-20 per cento del totale) che non rispondono alle terapie tradizionali". Con un costo elevato, 9-11.000 euro l'anno per la terapia, ma "che va bilanciato con i vantaggi come la mancata ospedalizzazione o le giornate lavorative guadagnate
Nessun commento:
Posta un commento