Fatto sta che le atlete con problemi mestruali forniscono prestazioni migliori in gara, per via dell'innalzamento dei livelli di ormone sessuale maschile. Secondo lo scienziato Magnus Hagmar, del Karolinska Institute, il fenomeno delle ovaie policistiche in particolare e' molto piu' comune nelle atlete in gara per le Olimpiadi (il 37%) rispetto alla media delle donne (il 20%). Le atlete colpite, non volendolo, sono avvantaggiate: l'aumento di ormoni consente loro di aumentare la massa muscolare e di assorbire ossigeno con piu' facilita'.
"Questo significa - chiarisce lo scienziato - che le atlete hanno ottenuto risultati piu' rapidamente dal loro training fisico, e quindi sono incoraggiate ad allenarsi ancora piu' duramente e piu' spesso".
Un circolo vizioso, insomma: i problemi mestruali fanno correre piu' forte, e allenarsi di piu' porta a un aumento dei problemi stessi. Tuttavia il professor Stefano Franchi, esperto di biologia riproduttiva all'Imperial College di Londra, ha detto che, sebbene la ricerca sia "interessante", non ha offerto alcuna prova che l'ovaio policistico sia un fattore importante nei disturbi mestruali delle atlete. "E' abbastanza chiaramente stabilito - spiega - che, almeno in atlete di resistenza, come le maratonete, i disturbi mestruali siano legati agli effetti del pesante esercizio sulla ghiandola pituitaria. E' possibile che in sport di potenza come la corsa veloce le donne che in genere hanno livelli di testosterone mediamente piu' alti siano piu' forti".
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