giovedì 11 settembre 2008

L'oro a Pechino ha 28 battiti/minuto

Monaco - Le evidenze scientifiche trovano conferma nei successi di alcuni grandi sportivi. Alex Schawazer, oro olimpico nei 50 km di marcia, 24 anni, 28 battiti al minuto.

"Tutta la mia famiglia presenta una frequenza cardiaca piuttosto bassa - spiega il campione - certo io, anche grazie all'allenamento, sono riuscito a ridurla a livelli davvero eccezionali". Quello di Alex e' infatti quasi un record: la media, in persone sane e' di 60-70 battiti. Fausto Coppi, "il campionissimo", ne aveva 40. Nel mondo animale la frequenza cardiaca sembra il vero "orologio biologico": piu' e' elevata, minore e' l'aspettativa di vita. Un ratto o un colibri' nell'arco della loro esistenza presentano gli stessi battiti cardiaci di una balena o di una tartaruga. Come se nascessero con un numero preordinato. C'e' chi li consuma subito (colibri' e ratto) e muore presto, c'e' chi ci mette piu' tempo (tartaruga e balena) e vive piu' a lungo.

L'uomo di oggi fa eccezione a questa regola: con i suoi 60 b/m (in media) dovrebbe morire intorno ai 20-30 anni. L'evoluzione della specie, l'elevato grado nella scala gerarchica biologica, ma soprattutto i progressi della civilizzazione e della medicina, hanno permesso di superare questo limite, ma rimane sempre una correlazione ancestrale tra frequenza cardiaca e durata dell'esistenza. Il campione delle ultime olimpiadi di Pechino e' stato intervistato in occasione del congresso europeo di cardiologia, in svolgimento a Monaco: Alex, sapevi che avere una bassa frequenza cardiaca "allunga" la vita? "No, questo proprio non lo sapevo. Dal punto di vista sportivo ovviamente ero a conoscenza che questa caratteristica mi permette un vantaggio competitivo rispetto ai miei avversari, soprattutto in una disciplina di resistenza come la mia. Ma non avevo mai pensato potesse essere anche un'alleata della mia salute. Ma come ci si sente con un cuore come il tuo? A 28 battiti sto benissimo, ho invece grosse difficolta' quando raggiungo il valore massimo, che per me e' 190. A questa soglia soffro parecchio e riesco a mantenere questi ritmi solo per brevissimi periodi. Sei noto per essere una buona forchetta: dieta mediterranea o continentale? "Mangio qualsiasi cosa mi si metta davanti! Certo pero' la cucina italiana ha una marcia in piu'". Poi il campione si rivolge ai giovani con un consiglio. "Fate sport perche' fa bene, vi aiuta a tenere sotto controllo fattori di rischio come la frequenza, ma soprattutto perche' e' bello. Anche i giovani dovrebbero ritrovare il gusto della fatica, che credo si sia un po' perso. L'atletica ad esempio e' molto varia, ognuno - a qualsiasi eta' - pu' trovare la disciplina che fa per lui e divertirsi. L'importante e' mettersi in gioco".

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