L'ipertensione, oltre a essere una patologia sempre piu' diffusa, ha effetti collaterali rilevanti: sette ipertesi su 10 sono obesi, e sono 23 milioni le persone che in tutto il mondo soffrono di scompenso cardiaco cronico.
Nuovi dati presentati al congresso della Societa' Europea di Cardiologia hanno confermato l'efficacia di un nuovo farmaco, aliskiren, nel trattamento di pazienti ipertesi con obesita', insufficienza cardiaca e diabete. Il farmaco e' il primo inibitore diretto della renina, e porta a significative riduzioni della pressione sanguigna in pazienti obesi con alta pressione rispetto al solo diuretico idroclorotiazide. In dettaglio, aliskiren ha dimostrato di ridurre la pressione sistolica di -16,7 mmHg rispetto ai -12,2 mmHg per HCT, e diastolica (quando il cuore e' a riposo) di -12,3 mmHg rispetto a -9,1 mmHg per HCT.
Risultati significativi, come spiega il professor Aldo Maggioni, dell'Associazione italiana dei cardiologi ospedalieri: "Il 65% delle persone con pressione sanguigna elevata in tutto il mondo ancora non tiene la condizione sotto controllo e il tasso di obesita' e diabete continua a crescere: c'e' la necessita' di nuovi trattamenti per contribuire a portare i pazienti all'obiettivo.
In aggiunta a un'efficace riduzione della pressione sanguigna in generale negli ipertesi, questi dati ulteriori confermano che aliskiren e' efficace e ben tollerato in un contesto difficile per il trattamento di pazienti che sono obesi e in pazienti con insufficienza cardiaca che soffrono anche di patologie renali o diabete".
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